Monday, April 16, 2007


Resoconto del concerto dei Maximo Park di ieri sera

Mi ero quasi dimenticato di come fosse la gioventù che si etichetta come "indie" (ma "indie" non è, visto che il tipo di rock inglese denominato indie rock è il favorito dalle case discografiche di tutto il mondo ed è, in realtà, solo quello che nel 95 si chiamava BRIT POP).

Mi ero dimenticato delle ragazze mezze nude truccate con un trucco ricercatamente e fintamente retrò, quelle con i capelli a caschetto ed i rossettazzi rossi, che vanno nelle chat a dire che sono il clone sputato di Bettie Page (ci scommetto ciò che volete!) ed i loro "amici maschi" con problemi gravi di calvizie che le accompagnano, sperando di concludere qualcosa con esse, aiutati da una bottigliona di vodka portata dentro illegalmente.

Ah, quanta nostalgia, ieri sera, al mio amatissimo Rolling Stone, che per mesi non ha dato un concerto buono che fosse uno e mi ha costretto a stare a casa la sera.
Aspettando.
Aspettando questa serata organizzata ahimè da MTV e quindi gratuita.

La serata del concerto dei Maximo Park, band che rispetto e stimo, capace di fare del buon rock e priva del conclamismo tipico di questo movimento, che sotterra i validi ma non alla moda e pone sull'altarino gli insulsi a pallini, righe, quadretti.

Ed il concerto del buon Paul Smith e soci è stato molto meglio di come mi aspettavo, con il cantante posto al centro del palco e dell'attenzione dei presenti, capace di essere teatrale nei brani emotivi e trascinante in quelli ritmati.
A parte numerosi cretini che sono saliti sul palco, l'ho trovato un ottimo concerto che mi ha fatto anche concludere che, se ci fossero più gruppi come loro e gli Horrors (gruppo simile ai Cramps ma, per qualche assurdo motivo, rientrante nel movimento indie!) e meno gruppi come Klaxons e Pipettes, forse il movimento indie rock non sarebbe così male come ora è.

Ma tutto, in musica, come nella vita, tende a morire.

Ed i Maximo Park hanno la stoffa per continuare a strimpellare anche sulla carcassa del cadavere che indossa cerchietti e felpe stellate.

Io e mia sorella siamo tornati a casa in taxi, come sempre.
Ad un certo punto, sentendo opera sinfonica da un punto non precisato, faccio "Cazzo, sentire musica classica di notte in macchina è davvero inquietante!".
E non sapevo che era il simpatico taxista a sentirla, e la radio andava solo quando il taxi era fermo.

Quando mia sorella me l'ha fatto notare, avrei voluto morire!

(nella foto: Gli Slipknot. The image is used only for illustrative scope. Torneranno a fare dischi?!)

1 comment:

Anonymous said...

beh, allora rock!!!
bacio
Ely