Tuesday, December 19, 2006


Su Peter Pan di J.M Barrie

Per avvicinarsi a Peter Pan, bisogna innanzitutto allontanare dal pensiero che il Peter Pan del libro sia lo stesso del film della Disney.
Perchè nel libro non c'è traccia di Isola che non c'è.
Perchè nel libro non ci sono nè Campanellino, nè Wendy.
Perchè nel libro non c'è Capitan Uncino e c'è solo una flebile traccia, dei bimbi sperduti.

Il libro è un'esperienza completamente diversa, dalla visione del film.
Perchè nel libro il protagonista vero è lo stile liberty, che trasborda in ogni pagina, e lo spirito è quello dei primi fumetti (Yellow Kid e Little Nemo, per esempio), cioè una sorta di dolce surrealismo simbolista.

Peter Pan non è un ragazzo con i denti a castorino ed il capello fatto di foglie.
Ma è un neonato "costretto" (o forse, volontariamente autorecluso) a vivere per sempre nei giardini di Kensington, senza l'amore di una madre e con l'infinita curiosità verso il mondo che circonda il suo microcosmo, che da un lato lo attrae, ma che anche lo spaventa.
E Peter è, nel racconto, solo una base e da lui partono i fili per creare altre storie, per creare un mondo fatato fatto di fate e uccelli, di lucciole e nidi.

Preferisco essere un pò vacuo, per non rovinarvi la gioia di leggerlo.
Perchè Peter Pan è un libro da leggere e da regalare, soprattutto a chi ama l'arte scritta e disegnata (perchè il libro, nella sua edizione per Stampa Alternativa, è davvero ben illustrato).

nella foto: il logo dei Misfits, gruppo che ultimamente amo molto. The image is used only for illustrative scope.

2 comments:

Anonymous said...

il protagonista è lo stile liberty..bella questa definizione..buondi!
Ely

FantasticManOfPlastic said...

Per Ely: Già. Perchè alla fine è solo un insieme di quadretti liberty messi su carta...