Thursday, December 13, 2007

Il problema.

Il problema vero non è quanto un avvenimento possa incidere sulla mia felicità o la mia disperazione.
Il problema vero è che, qualsiasi sia l'avvenimento, esso si propagherà per molto, molto tempo, finchè un altro avvenimento di qualsiasi tipo non prenderà il suo posto nella mia testa, facendo ricominciare il circolo.
Quindi basta un niente, per farmi pensare di notte invece di dormire.
E quando penso di notte faccio progetti e li cancello, interpretando grottescamente sia la vocetta sognatrice e speranzosa, sia la vocetta nichilista e distruttiva.

Non succede molto, insomma.
E quando succede, uccide, perchè non continua.
Se continuasse non penserei ore ed ore notturne a cosa dire, a cosa fare e cose così.
Direi e farei e basta.
Come fanno tutti.
E come tutti porrei il mio libero arbritrio alla scelta delle amicizie, dividendo il mondo tra buoni e cattivi.
E non farei come ora, che vedo tutti i ragazzi che conosco anche superficialmente come insostituibili alleati e le ragazze come madonne salvatrici e comprensive.

Una merda, praticamente...
(Vi amo, ragazze)

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